31 Linea S’Antagata-Torino

13 Dicembre 2019

Così, in poco tempo mi sono trovata a fare la pendolare da Sant’Agata a Torino e a viaggiare su e giù ogni due settimane e non ero certo la sola, dal tronde chi vuoi che viva a Sant’Agata? Praticamente tutte le persone che lavorano con me si spostano per il fine settimana! Abbiamo Lombardi, Piemontesi, Romani , Australiani, Tedeschi, Messicani, Spagnoli…. diciamo pure che l’Internazionalità è il nostro piatto forte!

In un certo senso ogni tanto mi sembra di essere tornata in Erasmus, anche se è decisamente meno divertente e decisamente più stancante, non si fanno feste, si lavora un sacco e in più si parla inglese con l’unico risultato che alla fine della giornata sei completamente K.O.!

Dopo qualche settimana di lavoro in Emilia mi sono unita alla combriccola di quelli che rientrano su Torino e ho fatto qualche viaggio con Giuse e Gio con partenza il venerdì pomeriggio e il rietro il lunedì mattina alle 5,00! Menomale che non ho avuto il piacere di guidare,infatti in queste occasioni preferisco fare la zavorrina, mi posiziono dietro e cerco di mantenere per più tempo possibile uno stato dì coscienza poi di solito crollo malamente e mi spiaccico contro il finestrino…

Ho sempre parecchi motivi per salire a Torino: Ale, Amici, Familiari e soprattutto le Api, che dovevo sia prelevare che portarle con me nei miei spostamenti per fare le punture!

Vi immaginate le Api tutto il giorno in ufficio fino alle cinque di pomeriggio? Oppure le Api in macchina dei miei colleghi completamente ignari di averle a bordo? Io più ci penso e più rido! Quando mi immagino la mia vita vista da fuori a volte non ci credo neanche io! Mi dico… ma l’ho fatto davvero?

Quel fine settimana ero senza Api e dovevo andare a recuperarle a Torino così il problema si sarebbe posto al rientro. Era la prima volta che facevo fare loro un viaggio in compagnia ed era il primo viaggio che facevo con i miei nuovi colleghi!!! Ero decisamente preoccupata sul come avrei gestito la cosa ma quando fui a Torino smisi subito di preoccuparmi è semplicemente posticipai il problema al lunedì mattina! L’obbiettivo di quei fine settimana era fare più cose possibili, tra cui anche noiose commissioni e poi, cercare di passare del tempo con le persone a cui voglio bene. In due giorni è proprio difficile riuscire a vedere tutti così per evitare stress inutile cerco di organizzarmi in settimana sul che cosa fare il sabato e domenica, di solito al mio rientro sono più stanca di quando sono partita e per questo da un lato preferisco quando viene Ale perché in quel modo non devo fare altro che dedicarmi a lui e non ho altri 1000 impegni!!

E poi è arrivato lunedì, e con lui il problema.. di come portare dietro le Api, alla fine non avuto neanche troppo tempo di pensare perché ero in ritardo come sempre e così quando mi è squillato il telefono non ho fatto altro che prendere i barattoli e infilarli in un sacchetto!! Quella mattina mi erano venuti a prendere a casa, guidava Gio e io Ero l’ultima imbarcata c’eravamo: io, Giuse, Gio e le Api!!!

Le ho subito posizionate vicino ai miei piedi, mi sentivo un pò come adesso, in pieno periodo Covid19, quando esci per fare la spesa e ti senti colpevole di essere uscito di casa anche se sai che fare la spesa non è un reato ma una necessità! In fondo anche lì non stavo facendo nulla di male, stavo semplicemente omettendo qualche piccola, superflua informazione: c’era un passeggero in più!

Ve lo giuro, ho pensato di dirlo più volte durante il viaggio….ma poi mi facevo sopraffare dall’idea che mi avrebbero presa per una matta e per questo ho desistito… forse anche perché Giuse non lo conoscevo per nulla… non so il perché ma appena salita in macchina abbiamo cominciato a parlare del più e del meno e ho smesso di pensarci……..eravamo talmente presi dal discorso che ci siamo distratti e Gio ha subito sbagliato strada, al posto di girare per Piacenza abbiamo proseguito per Savona!! Soltanto dopo un pò vedo Gio mettersi la mano destra alla testa e dire

“Caxxx, abbiamo sbagliato strada!”

Per un momento ho pensato, che meraviglia si va al mare, peccato che sia durato poco perché subito dopo pensavo alle cento cose che dovevo fare in ufficio, non ho detto nulla ma credo che tutti stessimo pensando la stessa cosa, Gio ha solo schiacciato l’acceleratore per uscire il prima possibile e tornare indietro, dopo non molto eravamo di nuovo sulla strada maestra! La cosa più divertente di quel viaggio è che non mi sembrava affatto di andare a lavorare, mi sembrava di stare tornando da una nottatta in discoteca con degli amici, c’era una strana atmosfera rilassata, non lavorativa anche se di lavoro si stava parlando! Quando poi ci siamo fermati all’Autogrill mi sono sentita come quando dopo la serata di festa ci si ferma a rifocillarsi, con Brioche e caffè appena sfornate, avete presente?

insomma era tutto così strano! Da quanti anni non provavo questa sensazione? Una cosa del genere non mi capitava da tanto tempo e forse sul lavoro non mi era mai capitata…. questa sensazione mi faceva sorridere, ero stranita senza sapere perchè, guardavo i miei compagni di avventura con curiosità mentre sbranavano il croissant e prendevano il caffè e dopo un po’ ho ordinato il mio caffè.

Quado siamo saliti in macchina ho iniziato a preoccuparmi ma non per il rumore delle api che avevano iniziato a borbottare, ero preoccupata per il mio stomaco che appea partiti mi ha dato qualche segnale di cedimento, quando è così vengo presa dal panico, quando sono in un posto chiuso in cui so che non posso uscire a breve mi sembra di impazzire e peggioro la situazione, non sapevo cosa fare così mentre quei due continuavano a parlare e io ormai rispondevo a monosillabi ho interrotto la conversazione dicendo:

“Ragazzi mi devo fermare

Gio mi ha risposto “Ma seria? Siamo appena ripartiti, sei andata in bagno un secondo fa!!” Stava già guidando a tutta velocità per recuperare il tempo perso!

Giuse aggiunse “Non puoi aspettare che siamo quasi arrivati'”

In un lampo mi posiziono al centro della seduta posteriore e mi affaccio davanti

“Ragazzi non avete capito, devo fermarmi adesso!!!!”

Credo che abbiano letto nella mia espressione il volto del terrore perchè Gio ha piantato una accellerata incredibile, era sicuramente preoccupato per gli interni della macchina, dovete sapere che è un maniaco della pulizia, quindi forse avrà pensato che sarei esplosa sui finestrini della sua Mercedes e allora ha spinto sul pedale!! Ragazzi vi giuro che se si fossero fermati in una qualsasi area di emergenza sarei scesa all’istante ma per fortuna siamo riusciti arrivati ad un altro Autogrill e sono scesa in corsa in direzione Bagno! Appena uscita dalla macchina ho iniziato a tranquillizzarmi, la crisi di panico è scemata un pò quindi sono andata in bagno tranquillamente e mi sono lavata la faccia!! E io che mi preoccupavo delle api!! Ma mi possono venire le crisi di panico durante il primo viaggio con i colleghi? Scema,scema,scema! Mi sono ricomposta e sono tornata in macchina, ero rossa come un peperone dalla vergogna e quei due si stavano scassando dalle risate, dopo poco cominciai a ridere anche io e intanto macinavamo di nuovo chilometri per raggiungere finalmente la nostra destinazione!! Siamo arrivati in ufficio con quaranta minuti di ritardo ma ce l’abbiamo fatta!

Meno male che in ufficio il rumore delle Api veniva coperto dal rumore delle ventole dei computer! Il rumore si è iniziato a sentire nel tardo pomeriggio quando la gente è iniziata ad andare a casa, iniziavo a sentire quello zzzzzzzzzzzzz…………. venire da sotto il tavolo….. io tenevo le orecchie tese e quindi sentivo un casino non da poco ma gli altri non mi sembrava di fossero allertati… intanto ipotizzavo di tenere le Api in macchina per le prossime volte.. ma ero preoccupata che potessero morire di freddo, per questo le avevo portate dentro, insomma se morivano tutte gelate il mio sforzo sarebbe stato vano!

Ricordo che quel lunedì c’era giù la mia responsabile e mentre finalmente mi stavo vestendo e preparando le cose per tornare a casa con mille robe in mano, tra queste, avevo anche le Api e non sapevo come fare a chiudere la borsetta, mi ha aiutato lei a richiuderla!

Se avesse saputo probabilmente avrebbe lasciato cadere la borsa a forma di Camioncino VolksWagen scatenando un gran casino! Sarò sincera, mi sarebbe piaciuto vedere la scena con i colleghi impazziti di fronte ad un’invasione improvvisa di un centinaio di Api impazzite senza la possibilità di farle uscire, come vi avevo già accennato non ci sono finestre da noi! Per fortuna non è successo nulla, tutto si è concluso per il meglio e io sono tornata a casa accompagnata dalle Api e dal loro rumore che per me è il suono della guarigione, è un suono che assomiglia molto a quello dell’Ommmmmm.

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